giovedì 19 gennaio 2012

QUALIS PONTIFEX PEREO? - UNA LETTERA SOCCHIUSA A RC


Caro Romeo,

l'ottusità che determina questi vessilliferi dell'onfaloscopico fanatismo, avallata da poteri altrettanto ciechi e non da Potenze, ci sopravanza. Per contrastarla occorrerebbero una stupidità e una volgarità che -chissà quanto purtroppo e quanto fortunatamente- non ci sono congenite.
Quel che mi demoralizza e scandalizza dell'attacco che ti è stato fatto non è la sua natura pastorale (che viene anzi meno, non essendoci mai stato un confronto dialettico), quanto il modo acritico e aprioristico in cui viene mosso, senza un minimo di ratio e di cognizione di causa, senza cioé avere avuto l'umiltà di vedere e valutare l'oggetto dello scandalo (ma basterebbe il titolo a scagionarlo da ogni sospetto/equivoco di provocazione) e senza nemmeno aver prima udito in prima persona la tua campana, basandosi più su frammenti di ciò che credono di sapere e non su quel che hanno oculatamente analizzato. Nessun ingenuo stupore, difatti tutte le religioni sono, come anche altre convenzioni laiche, basate sui frammenti elevati ad intero (sarebbe più interessante il contrario) e quando da qualche parte parli dei "disperati", una volta che togli loro anche la disperazione o gliela denudi, non hanno altra risorsa che attaccarti come animali, proprio perché non sanno cosa sia l'Assenza (se lo sapessero, non sarebbero poliziotti del dover credere)
Quello che insomma mi lascia indeciso tra il riso e lo spavento (ma sarebbe meglio, forse, avere paura), è che sembra di essere balzati indietro di 30-40 anni. Anzi nemmeno, perché persino un moloch di scarsa lungimiranza culturale e miopia intellettiva come il democristianoide centro cattolico cinematografico si prendeva la briga di spippolarsi tutti i film prima di gridare al rogo. Tutti, compresi i porno (e qui si potrebbe aprire una parentesi ridanciana che chiudo subito), del resto la pornografia non è che un concetto cattolico.

Forse hanno proprio timore di vedersi smentiti da quella stessa arte e da quella stessa sacralità che per secoli hanno strumentalizzato, minimizzato e trivializzato a proprio favore (Certo, vai a dir loro che il teatro è un oggetto sacro o un luogo di culto...[scherzo, ma restando serio]).

Di fatto, occorre un sacco di ignoranza, di malafede o di involontario senso della patafisica per dare proprio a uno ierofante della pietas come te del blasfemo o, più comicamente ancora, del cristianofobo; ed è chiaro che non c'è, non ci sarà mai confronto. La lotta è impari, la vittoria e la sconfitta pertengono ahinoi ad ambo le parti su piani semantici rovesciati. Non ci sarà mai un dialogo, tutt'al più due monologhi.
Che questo sia accaduto in italia non mi lascia sorpreso. Che invece abbia avuto inizio in Francia, mi dà da tremare: sintomo di una svendita della propria progenitura culturale per un piatto di lenticchie.

Ad ogni buon conto, l'aporia che va radicalizzandosi è assolutamente perfetta: senza fanatici non esisterebbe storia dell'arte. Uomini come quelli che ti hanno attaccato allontanano potenziali credenti da Dio, tu sei riuscito a trasformarmi da agnostico a mistico.


un abbraccio, a prescindere e a trascendere
a prima o poi,
Manolo Magnabosco
il 12/01/2012

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