di John Erick Dowdle
con Stacy Chbosky, Ben Messmer, Samantha Robson, Ivar Brogger, Lou George, Amy Lyndon
Pura nitroglicerina.
Metà last horror movie metà blair witch project, riesce appieno dove questi falliscono: disturbare e angosciare. Quasi come un Vogel più accorto e depurato dalla sua foga di disgustare per amor di gratuità o come un Bob Fosse votato alla sporcizia.
Scaltrissimo nel suo giostrarsi tra mito inventato di sana pianta, leggenda metropolitana e cronaca vera tenendosi sempre in bilico tra puro mockumentary con punte di ragguardevole mimetismo snuff e attinenza/risonanza a fatti realmente accaduti (l'intervista con Bundy; e a leggere alcune dichiarazioni in rete si direbbe che l'affaire delle pt non sia del tutto una fregnaccia mediatica orchestrata per batter cassa) e nel suo scansare la frusta pesantezza teorica del metacinema che colpevolizza il voyeur.
Forse esagera chi sostiene che mette addosso una fifa blu, ma certamente è carico di un costante senso di incombente minaccia che instilla una crescente inquietudine e che non si trova/prova nemmeno sommando tutti i più scellerati torture porn di quest'ultimo lustro.
Visto in sala deve essere da attacco di panico. E dato che probabilmente non lo vedremo mai, grazie a una pusillanime MGM che ne rifiuta la distribuzione perché teme epidemie di emulazione da parte di spettatori psicolabili, braccatelo senza indugio perché merita, altroché.
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