"Il Disastro si prende cura di tutto" (M. Blanchot)
L'accorata avversione contro gli ostracismi, gli esilii e le fiscali dogane della stramaledettissima onnipresente onnivora censura produce i suoi muscolosi miracolosi miracolati mirabolanti eroi senza la macchia della paura né paura della macchia.
Da sempre e per sempre ed ora più che mai, il meccanismo censorio fagocita la gemmazione a raggiera d'incidenti e accidenti di segno sogno disegno bisogno forza forma diametralmente opposti ai suoi marmorei criteri, inviolabili principi e terroristiche dinamiche.
Al pari di un feto che riconverte un tentativo di aborto sterminando la madre, ciò che regolarmente l'attivismo censorio esaspera -lecito chiedersi quanto di larvatamente intenzionale si annidi in tale meiosi-mitosi- il paradosso di un'involontaria (insisto: involontaria?) propaganda al processo/prodotto che si pretende di liquidare annichilire indebolire (ogni ogni avversione finisce sempre con l'assumere forme e forze di una devozione polarizzata). Propaganda tanto smodata quanto gratuita che rinforza i significanti dell'opera, sistematicamente rivendicati dal tempo o dal suo spirito, e dalle operazioni di archeologia e paleontologia che tanto hanno contrassegnato il decennio appena trascorso.
Se è vero, come è vero, che Medea Censura esisterà persisterà imperverserà nei secoli dei secoli -e tanto più giocherà a dichiararsi sconfitta e reciterà la propria capitolazione quanto più occorrerà farsi furbi, stare all'erta e non abbassare la guardia- è anche innegabile che gli autogoal che essa snocciola a suo danno hanno talvolta del prodigioso.
Intanto l'avvento del DVD sta alacremente vendicando a sonori colpi di restauro e reintegrazioni tutte le pellicole umiliate straziate e massacrate tra l'incudine delle tre parche censorie (sclero, P.S.I.cologia, familismo [ne aggiungerei una quarta: la manina santa della digos; e qui sarei tentato d'abbandonarmi a lettere aperte a Jorg Buttgereit e a Jorge Vacca]) e il martello dei disgraziati capricci della produzione, che spesso decide di sbuzzare arbitrariamente i film "per fare annoiare di meno il pubblico" o "per impedire che venga negato il visto 'per tutti'", seminando danni se possibile peggiori e di natura più meschina e volgare delle ridicole commissioni del Centro Cattolico Cinematografico (le cui Segnalazioni Cinematografiche sono quanto di più terrificantemente comico possiate affidare alle vostre pupille[...non date retta a quanti sostengono che è da pedanti o da morbosetti verificare se mancano 5 fotogrammi a film dichiarati uncut: importa, e come, e ben al di là di un furioso approccio integralista. Accettereste di leggere libri decurtati di due pagine ogni venti o di ascoltare cd con alcune liriche vessate da un cicalino?
Uno di questi consistenti abbassamenti delle difese immunitarie occorsi ai tribuni del complotto e della soppressione dell'Indesiderato si verifica sotto nome forma penna di Russ Kick, e quanti si trastullano con la malafede asserendo che quella contro le (ri)mozioni censorie sia una crociata contro i mulini a vento, farebbero invece meglio a rimboccarsi le maniche e a prenderlo d'esempio nonché a darci un taglio grezzo con l'artificiosa convinzione che oltre le colonne d'Ercole la libertà d'espressione termini con una cascata. Non c'è dubbio che contro le prevaricazioni di stato il singolo possa fare ben poco, ma è altrettanto indubbio che questo poco lo si possa/debba portare fino in fondo, oltre ogni fondo.
Russ Kick è una tenia del libro. Un bibliofago mai domo mai pago mai redento mai sazio. Un teoreta dell'eterodossia, il vessillifero del primo emendamento, la sclerosi a placche dell'inquisitore, lo spauracchio di quanti fanno dell'omissione del colpo di forbice del rogo e delle messe al bando un automatismo burocratico, il censore della censura.
La sua curiosità ha sterminato l'intera stirpe felina su scala universale.
E', in più prosaica somma, uno di quei rarissimi che legge sempre: al cesso al cinema mentre mangia mentre scopa (su un materasso o con ramazza alla mano), mentre dorme (e sogna di leggere), mentre si fa la barba la doccia il bidet; quando guida, lavora o è al telefono; ai concerti a messa al supermercato ai funerali in mezzo a una sparatoria.
Le atomiche possono fare cucù al pianeta, ma con tre libri sotto gli occhi e tre zines compresse sotto ciascuna ascella per Russ il mondo e la vita non potrebbero aver fine in modo migliore. Tra un libro e l'altro, tra un opuscolo e una fanza, tra un catalogo d'arte e una collezione di fumetti, Russ legge.
Il felicissimo risultato delle sue indefesse apnee nella pagina imbrattata d'inchiostro e dei suoi inesausti naufragi ottici in tutto ciò che è stampato su carta è una monumentale incomparabile esaustiva ragguardevole treccani del sapere "deviante". Una psychotropedia, appunto.
Un dettame-mappale sul come uscir di strada di senno di segno di scena e darsi in pasto al proprio crepaccio prediletto. Un libro-polveriera, cerniera di tutte le frange più (o meno) sovversive curiose singolari illuminate interessanti buffe spiazzanti in campo sessuale politico culturale artistico ideologico.
Ce n'è d'avanzo per compromettere le coronarie di tutti gli agenti digos, dei soliti (ig)noti moralisti, di sociologi allarmisti e psicologi apprensivi, delle spassose brigate di radio maria e dei massmerdiologi dello stivale e non. O per redimerli da se stessi.
Cani da tartufo dell'Irreperibile (e dell'Irreparabile), segugi del 'fuori catalogo', maniaci di Pan, del Demonio, della pandemia e del pandemonio, esegeti della sottocultura e nostalgici della controcultura, cantori e cultori del Caos, sessomani tanatofili satanisti sincretisti post-buddisti neohippies e neo-neonazisti, questo è caleidoscopico collirio per le vostre cornee!
E' comune malvezzo o svista di alcuni rivenditori segnalare questo libro come un compendio di ricettari psychotronici. Occorre aggiustare il tiro, onde evitare delusioni cocenti: in queste quasi 600 pagine non troverete dettagliati dettami su come hackerare cellulari o craccare password del pentagono, né mappali per trasformare la vostra abitazione in un eden di psilocybina, né meticolosi how-to su come fabbricare ogive nucleari in casa, e nemmeno step by step fotografici su come autospompinarvi fino all'esaurimento delle scorte senza dovervi necessariamente segare due o più costole...
Troverete invece un fottio di acute ed esaurienti, spess'anche divertenti, recensioni guida sui tomi d'oltreoceano che si occupano di queste e molte altre squisitezze stramberie stuzzicherie isterie frenesie patologie (megalo)manie fantasmagorie fantasticherie e tutto quanto ha termine in "erie" o in "ismo", che qui da noi -salvo pochi coraggiosi casi, spesso ahimè maldestri: si vedano le indecenti e grossolane traduzioni della Shake per la Re/Search o libri come Apocalypse Culture infelicemente decurtati di molti capitoli- non verranno mai tradotti.
Kick assume le vestigia di un Caronte stupito come un infante a affascinato intrigato incuriosito come un principiante o un neofita; vi prende quindi per mano e vi guida nella sterminata e dedalica equazione parametrica dell'editoria ctonia, rimossa, a latere, censurata, osteggiata, soppressa, controversa, perversa, pericolosa, di qua e di là dai limiti dell'illecito e dell'impensato (una recensione d'onore a parte la meriterebbe il pazzesco catalogo della benemerita e prode Loompanics Unlimited, vero e proprio crogiuolo d'alterità spericolato quant'altri mai[in italia farebbe fare gli straordinari a molti parlamentari]...ne riparleremo...).
Scalmanati erotomani, cospirazionisti a oltranza, sadomasochisti all'ultimo grido, fumettofili incalliti, inguaribili anime psicotropiche, irreprensibili salutisti e ambientalisti, anticristi, terroristi (non solo culturali o sonori...) e loro simpatizzanti, prankster di primo pelo, nudisti, aspiranti suicidi sicari bombaroli tombaroli mass-murderer fanzinari, sommelier dell'artestrema, (s)cultori della radicale modificazione corporea, apolitici apocalittici apocatastatici ipostatici, integrati integralisti disintegrati, anime fondamentaliste e senza fondo, scatologi, libertini e libertari, liberisti e liberati, cuori pagani: Kick ha meticolosamente censito questo giacimento di rarissime gemme perle cammei pensando a null'altro che al vostro piacere e alla salvaguardia di chi ve lo procura, senza tralasciare categoria dello spirito e della carne alcuna. Sarebbe a dir poco ingrato non ripagarlo della stessa moneta.
Orsù, rinunciate dunque al vostro cinquantino settimanale di fumo o a una squallida serataccia in una dark-teca, e investite una rosea banconota in questo sbalorditivo e aurifero lingotto cartaceo che renderà prismatiche le vostre iridi: non avrete di che rimpiangerne nemmeno un centesimo d'euro, parola mia.
Sprofondate dunque tra queste miriadi di recensioni certosine calibrate impeccabili, scorrevoli ma tutt'altro che sbrigative o approssimative, mai faziose o apologetiche o saccenti, intercalate da una selva di goduriose illustrazioni e divise per settori (politica arte sesso fiction privacy fotografia morte droga occulto etc) e relativi sottoinsiemi, godibilissime anche per gli scafati della cosiddetta scena underground (e tra voi ce ne stanno pochini).
Consigliatissimo, raccomandatissimo, dedicatissimo a tutti coloro profondamente convinti che il solo tabù sia quello di averne uno.
A quanti intendessero scavalcare la semplice curiosità o il superficiale piacere della lettura, Kick fa un meraviglioso regalo chiudendo il volume con un corposo indirizzario costellato di fior di websites, email, fax, phone numbers, P.O. box e quant'altro della galassia dell'editoria (e non solo: vi si trovano anche segnalati indirizzi di alcune sette ed organizzazioni di cui si parla nel libro) psychotronica. Caldamente raccomandato anche il contatto diretto con l'autore, pozzo senza fondo ambulante in materia di 'fuori catalogo': vi segnalerà in breve termine dove e come poter reperire l'irreperibile, out-of-prints da quel dì e dati per persi ed irrecuperabili compresi. Sito e email in capo e in coda al volume. Consigliato, se riuscite a stanarlo, anche il suo antesignano Outposts (a catalogue of rare and disturbing alternative information), meno biblico ma comunque IN-DIS-PEN-SA-BI-LE, nonché l'ultima fatica Hot Off the Net, compendio delle migliori prodezze letterarie apparse finora sulla cloaca telematica.
Insomma, divertitevi convertitevi pervertitevi cimentatevi cementatevi.
Kick that habit man, Russ!!!
(Con questo scritto faccio memoria di Deborah Goad, messa a dormire nel luglio 2000 da una neoplasia ovarica che l'ha perseguitata e corrosa per quasi tre anni.
Incubi d'oro, Debbie)
Manolo Magnabosco
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